Grecia, wine tasting e spiagge.

Finalmente torniamo in Grecia! La durata del viaggio è dal 24 luglio all’8 agosto 2023.

Mezzo di locomozione: BMW 1200 GS.

Arriviamo a Igoumenitsa con il traghetto da Brindisi e, come sempre, facciamo colazione con uno spettacolare toast greco – perché ovunque in questo paese fanno dei toast molto molto buoni. È mattina presto e c’è una luce bellissima. Decidiamo di evitare l’autostrada e attraversiamo le montagne con destinazione Metsovo, paese nell’Epiro che conosciamo bene. Prendiamo possesso della nostra grande camera nel Katogi Averoff Hotel situato appena fuori dal paese accanto alla loro famosa cantina.

Il vino che producono da anni è di gran qualità e consiglio di provare il loro rosso base, composto da Cabernet Sauvignon, Merlot e Agiorgitiko. Il tour della cantina con relativa degustazione finale si rivela molto interessante; Evelina ci spiega tutto il processo di produzione e la storia della cantina stessa fondata dal noto benefattore locale Evangelos Averoff.

Ceniamo in uno dei tipici ristoranti immersi nel verde.

Metsovo

La mattina seguente proseguiamo verso Metamorfosi, un minuscolo villaggio nella Macedonia centrale, dove abbiamo prenotato, su consiglio di una preziosa amica greca, un Archontiko sperduto nel nulla. Agonari si trova immerso nel bosco, ha un aspetto rustico ma accogliente, ed il ristorante con terrazza e vista sul verde ci piace già. La stanza è grande con pareti in pietra ed il clima è perfetto. La zona è famosa per le sue coltivazioni, i suoi vini e le sue foreste. Alberi da frutto come ciliegi, peschi e meli disegnano il terreno, e i filari di vite sono tenuti perfettamente.

Prenotiamo la visita ad un’altra cantina, Kir-Yanni, la più famosa della zona. Fondata nel 1997 da Yannis Boutaris, una delle figure leader dell’industria vinicola greca, quando ha lasciato il Boutari Wine Group fondato da suo nonno nel 1879. Questa è la zona di produzione dello Xinomavro, il principale vitigno rosso degli altopiani di Naoussa. La cantina moderna è situata su una collina completamente coltivata a vite. La degustazione che abbiamo fatto era composta da 4 vini, ma le possibilità di scelta sono ampie. Interessante è la produzione di Vermouth che non ho potuto fare a meno di comprare perché si è rivelato ottimo per i cocktail Martini.

La serata nel ristorante dell’Archontiko si è rivelata comica. Dopo aver mangiato, la gentile cameriera ci ha comunicato che chiudevano il ristorante e quindi ci ha portato una brocchetta di tsipouro e ci ha lasciati lì con tutti i piatti sul tavolo senza neppure prendere i soldi del conto!

Il giorno seguente, prima della nostra ennesima visita in cantina, ci siamo recati a Mieza a vedere un paio di tombe macedoni veramente impressionanti e ben tenute. Poi a Naoussa da Dalamara, una piccola azienda biologica che produce ottimo vino.

Cantine di Dalamara

La cena è nuovamente al ristorante dell’Archontiko, ma finalmente abbiamo conosciuto Stamatis, il proprietario. È un uomo simpatico e conosciuto in tutto il territorio di Naoussa.

Prima di lasciare del tutto la Macedonia centrale, non potevamo non fermarci a Pella, patria di Alessandro Magno, il famoso condottiero e discepolo di Aristotele. Non abbiamo visitato gli scavi ma il museo è strepitoso. Mosaici incredibili, arredi funerari e cimeli di ogni tipo, meritano assolutamente una visita.

Arriviamo nel pomeriggio a Salonicco (Thessaloniki), una città portuale situata sul Golfo Termaico del Mar Egeo. Tracce del passaggio di Romani, Bizantini e Ottomani restano ancora oggi nella città alta (Ano Poli). Delle rovine del palazzo dell’Imperatore romano Galerio, risalenti al IV secolo, fa parte la Rotonda, che è stata utilizzata nel tempo sia come chiesa sia come moschea. La maggior parte del centro città fu distrutta durante il Grande incendio del 1917. L’area ricostruita nel XIX secolo ha l’aspetto di una moderna città europea. Una città decisamente poco turistica, almeno per adesso, che deve la sua rinascita al sindaco Yannis Boutaris, lo stesso fondatore della cantina Kir-Yannis. Un miscuglio di palazzi liberty, mercati come quello di Kapani, edifici storici e piccole costruzioni rimaste intatte nella città alta dopo l’incendio del 1917. Negozi eleganti e piccoli bar – come il Caffè Palermo – si alternano a grandi piazze, il nuovo Lungomare contribuisce alla rigenerazione dell’intera città. La Scultura degli Ombrelli è stata realizzata nel 1997, quando Salonicco era la capitale culturale d’Europa, durante il giorno i colori del cielo e del mare vengono riflessi dagli ombrelli, mentre di notte sono illuminati e appaiono altrettanto splendidi. L’autore della scultura è Giorgos Zongolopoulos.

Il noto Museo Archeologico è un po’ deludente rispetto alle aspettative, mentre è molto bello e interessante quello Bizantino, sia per i contenuti che per la sua architettura. La città è famosa per il cibo di alta qualità e noi abbiamo sperimentato i seguenti ristoranti: Stou Mitsou al mercato di Kapani in parte restaurato, Ottimo! Rediviva – Cucina Povera nella città alta, perfetto per i vegetariani, I Rouga in un vicolo affollatissimo con piatti tradizionali.

La scelta dell’albergo, il Blue Bottle Hotel, è stata fortunata, situato in una zona centrale, residenziale e non caotica. Ci hanno anche fatto un upgrade in una camera di categoria superiore bella e moderna. Da lì abbiamo raggiunto tutte le nostre destinazioni a piedi.

Dopo 3 notti ci siamo finalmente diretti verso il mare! La strada che porta alla penisola del Pelion è anonima e calda, ma costeggia il monte Olimpo e il Monte Osso dove, alle sue pendici, abbiamo pernottato a Metaxochori, un piccolo e fresco paese con ruscelli e acqua che zampilla da ogni fontana. Il nostro Archontiko Soulioti è delizioso con un piccolo cortile pieno di vasi e fiori. La piazza è tipicamente greca con platani enormi e tavolini gremiti di greci affamati.

È un bel pit-stop. Scendiamo nel Pelion, penisola famosa per il suo monte e patria di Chirone il centauro. L’interno è montuoso e ricoperto di foreste e le coste sono ricche di spiagge incantate; la nostra destinazione finale è Agia Kyriaki, un minuscolo villaggio di pescatori situato all’estremità della penisola. Siamo qui per quattro notti in un piccolo appartamento sul porto tenuto da una famiglia greca proprietaria del ristorante di pesce sottostante. Sarei rimasta lì per sempre! Al nostro arrivo troviamo subito una spiaggetta con vista tramonto per fare il primo vero bagno di mare greco. L’acqua è azzurra e trasparente e non è affatto fredda. Le nostre giornate si svolgono alla ricerca di spiagge poco frequentate, possibilmente con una taverna, per bagni e nuotate, letture e aperitivi a base di ouzo. La cena è sempre al ristorante sotto casa. Scegliamo il pesce pescato e lo accompagniamo con brocchette di vino bianco e insalate. Concludiamo con lo tsipouro – la grappa all’anice locale. Tra i piatti più interessanti mangiamo l’insalata Trikeri – con pomodori e alghe – ricci di mare, alici fritte e sardine alla griglia, razza bollita e condita con olio e limone, scorfano….

Per spezzare il lungo ritorno verso il traghetto, ci fermiamo a Vizista, un tipico paese montano nel Pelion. Le case della zona sono molto particolari e presentano una serie di decorazioni pittoriche. Dormiamo qui all’Archontiko Montana e mangiamo, per la prima volta, la Tsitsiravla. Sono cime di piante di arachidi selvatiche raccolte in primavera e nel Pelion sono amate così tanto che vengono servite in salamoia con poco aceto e aglio, ottime per frittate, insalate o servite come meze e accompagnate da ouzo o tsipouro.

Scopriamo una birra, la Mamos! La birra Mamos è la birra greca più storica. Risale al 1876, quando un birraio certificato creò la ricetta per una birra squisita e la produsse nella città di Patrasso. È una birra pilsner, caratterizzata dal gusto corposo e dall’aroma intenso del luppolo, uno dei suoi ingredienti principali. Ancora oggi per produrre questa birra viene seguita la ricetta originale, conferendole un gusto davvero speciale rispetto a nessun altro.

Ed infine, torniamo a Metsovo, nuovamente nel nostro albergo. Dopo una visita alla Galleria Averoff il cerchio si chiude. 

La serata si trascorre a Igoumenitsa bevendo gli ultimi ouzo in attesa del traghetto.